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ARGOMENTO: Radio Atlantic 82A: riparazione di una radio d'epoca
Radio Atlantic 82A: riparazione di una radio d'epoca 04/03/2012 11:34 #1
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Alcuni giorni fa, mio cognato Giuliano mi ha portato, a riparare, una vecchia radio a valvole.
Si tratta di un apparecchio di costruzione francese, l'Atlantic Paris 82A del 1957, acquistato presso un magazzino che vende in contovendita. L'oggetto si presenta molto bene, un ottimo conservato, tenuto dal proprietario precedente veramente con cura, assolutamente completo e originale in tutti i particolari. Non ingombrante, esteticamente gradevole, unico “difetto” il contenitore; negli anni “50, abbandonato il legno, più costoso e più impegnativo nella lavorazione, l'industria iniziava a impiegare materiali sintetici più moderni e meno onerosi: le plastiche. La tecnologia interna era tuttavia, ancora, la stessa dei periodi precedenti. Mio cognato mi descriveva il vero difetto che rendeva praticamente inutilizzabile la radio: un forte ronzio di fondo, così fastidioso da coprire voci e musica – il gatto di mio cognato era fuggito precipitosamente rifugiandosi sotto un mobile - era necessario intervenire immediatamente, anche per riportare la “pace” in famiglia! Constatavo di persona il problema: un fortissimo ronzio ( 50 Hz ) che proveniva dall'altoparlante, che anche visivamente vibrava con la stessa frequenza. La causa era quasi certo, dipendeva dalla sezione alimentatore. Quest'ultima, in questi apparecchi è costituita da un trasformatore di alimentazione a tensioni variabili, un raddrizzatore a valvola o al selenio e da un filtro di livellamento, più o meno semplice, costituito da un paio di condensatori elettrolitici, una resistenza e/o impedenza. I condensatori sono elettrolitici di “ grande capacità “ ( 32 – 50 microfarad, 250 – 350 V ). Dopo vari decenni gli elettrolitici perdono la loro funzionalità e quindi la loro capacità di livellare la tensione raddrizzata dai diodi; tutto ciò si configura nel fatto che la tensione anodica anziché essere perfettamente continua rimane pulsante-ondulata: questa la probabile sorgente del ronzio più o meno forte e fastidioso. Le cause più frequenti del ronzio possono derivare da: filtraggio insufficiente ( elettrolitici essiccati o distaccati ); collegamento a massa difettoso degli elettrolitici; corto circuito dell'impedenza specie dopo il riscaldamento; un anodo del raddrizzatore più efficiente dell'altro; interruttore di rete sul potenziometro volume; ecc.. Come si procede alla riparazione: 1) Tassativo: staccare la spina di alimentazione, non è sufficiente spegnere la radio; 2) Se possibile fotografare il ricevitore, ovviamente con una fotocamera digitale, in tutte le fasi di smontaggio, delle manopole, del telaio, ecc. ; in questa fase prestare molta attenzione, molti particolari sono estremamente fragili a causa del naturale invecchiamento; 3) Recuperare se possibile, è veramente utile, lo schema dell'apparecchio ( consiglio generico ); eventuale ricerca sul web; Schema di un generico alimentatore, non si riferisce allo schema specifico dell'Atlantic, che tuttavia sarà sicuramente molto simile. 4) Individuare: il raddrizzatore, valvola o selenio, il doppio condensatore elettrolitico ( in genere sono dei cilindri di alluminio, 2-3 cm di diametro, alti 6-8 cm ) con stampato sull'involucro i dati; es. 50 + 50 microFarad, 350 V. Il condensatore è fissato sul telaio metallico tramite un dado isolato; dalla parte inferiore escono in genere tre conduttori; il negativo, la massa di un colore e due positivi di un altro colore. 5) Ruotare il telaio per esporre la parte inferiore con i collegamenti - fotografare -, individuati i tre terminali del condensatore dissaldarli, isolarli e collegare i nuovi condensatori, come da figura che segue: 6) Prestando particolare attenzione inserire la spina – circuiti sotto tensione - provare il funzionamento dell'apparecchio e verificare che il difetto sia scomparso; se tutto è risolto procedere al rimontaggio. I due condensatori elettrolitici si possono acquistare per pochi euri presso i rivenditori di materiale elettronico; sono molto più piccoli dell'originale. Personalmente ho lasciato quest'ultimo al suo posto, e ho collegato i due condensatori nella parte inferiore del telaio, cercando di dargli una posizione stabile e sicura. Rimontato il tutto, non si nota l'intervento; esteticamente tutto rimane come nell'originale. Alcuni svuotano con pazienza il condensatore originale e inseriscono i nuovi condensatori dentro il vecchio involucro: il risultato è equivalente, uguale l'efficacia. Con l'occasione si può approfittare dell'occasione per “rinfrescare” i contatti principali: commutatori cambio gamma, piedini e zoccoli valvole, potenziometri; utilizzare uno spray per contatti elettrici – no, assolutamente gli spray sbloccadadi - . Porre infine particolare attenzione alle bobine d'antenna sulla ferrite, si tratta di fili molto sottili e fragili. Questa riparazione nonostante si riferisca a un modello particolare ha la stessa valenza per quasi tutti i radioricevitori valvolari. Buon lavoro! P.S. Nella sezione articoli verrà pubblicato, prossimamente, un articolo specifico e più dettagliato sugli alimentatori per ricevitori e amplificatori a valvole. |
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