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L'uso degli strumenti di analisi visiva nell'audio

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Questo articolo tratta l'uso degli strumenti di analisi basati sulle immagini, per ottenere maggiori informazioni circa il materiale audio.

E' importante cominciare dicendo che lavorare con l'audio dovrebbe essere in primis un'esperienza uditiva. Del resto, le persone non guarderanno rappresentazioni grafiche dell'audio, piuttosto lo ascolteranno. E in questo compito, le orecchie sono più accurate degli occhi. Ci sono un sacco di situazioni in cui una traccia audio che può sembrare orribile osservandone la forma d'onda, suona invece benissimo. Una rappresentazione grafica, comunque, può essere molto utile per avere una diversa prospettiva sul materiale. Ad esempio, a volte i diffusori disponibili non riescono a dirci abbastanza, quanto servirebbe per quel tipo di musica, riguardo la gamma alta o quella bassa. L'utilizzo di ausili visivi per indagare la risposta in frequenza, i picchi, le problematiche di fase, in questi casi può dunque integrare le impressioni ricavate dall'ascolto.

Una regola generale può essere... se suona bene, probabilmente va bene. Se invece all'ascolto si percepisce qualche problema, uno strumento di analisi può aiutarci ad identificarlo. Dunque, non usate strumenti di rappresentazione grafica a meno non abbiate una ragione per farlo, poiché quello che vedrete potrebbe essere diverso da quello che vi aspettavate di vedere.

Analizzare la risposta in frequenza

Osservare un grafico delle frequenze può essere veramente ingannevole. Il nostro udito percepisce i suoni in relazione con altri suoni, così come la nostra vista ci rappresenta un colore in relazione ad altri colori. Piuttosto che aspirare semplicemente ad un mix il cui grafico somigli ad una linea piatta, date un'occhiata al grafico di un mix professionale, musicalmente simile al vostro, che vi piace. Osservate come certe bande di frequenza salgono di livello con certi strumenti. Prendete nota di dove stanno i picchi della cassa o del rullante, o di quanto sia estesa la gamma bassa.

analizzatore di spettroNell'immagine a destra, si evidenziano chiaramente la cassa intorno ai 100 Hz, il rullante verso i 1500 Hz, e un ulteriore picco verso i 300. Si tratta di un mix un po' "scuro", ma non poi così tanto. Sembra che i bassi sotto i 30 Hz circa possano tranquillamente essere eliminati.

Un grafico delle frequenze può fornirci una serie di informazioni di vario tipo:

  1. in quale range si trovano le frequenze fondamentali dei vari strumenti, messe in evidenza dai movimenti del grafico quando suonano;
  2. quanto il mix si estende verso la gamma bassa;
  3. quanto il mix è "chiaro" (senza però dirci però se questo sia conseguenza di un aumento degli alti, o di un taglio sui toni medio bassi);
  4. può aiutarci a capire se ci siano troppi suoni, uno sopra l'altro, in un certo range di frequenze, messi in evidenza da un "rigonfiamento" costante nel tempo della risposta. Ma, di nuovo, se ai vostri orecchi il mix suona bene su varie casse acustiche, significa che suona bene.

Analizzare la fase

Il modo tradizionale per capire se un mix presenta problemi di fase (almeno relativamente al campo stereofonico), è quello di testare lo stesso in mono e vedere se ci sono suoni che analisi della faseperdono molto volume o scompaiono del tutto. I sistemi di rappresentazione grafica della fase possono essere utili per confermare l'effettiva presenza di problematiche ad essa legate. Inoltre vi danno la possibilità di capire se l'immagine stereo è corretta, o al contrario la stereofonia è troppo accentuata.

Nell'immagine a destra non c'è niente di particolarmente strano, ma si può notare qualche eventuale rischio di problematiche di fase, probabilmente legate al suono di un sintetizzatore con la stereofonia molto accentuata.

Liberamente tradotto da How to Use Visual Audio Analyzers and Scopes per gentile concessione dell'autore