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Vinile: il ritorno dei dischi

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Negli ultimi tempi, assistiamo a un fenomeno decisamente inatteso: la ricomparsa del vinile.
Non parlo, naturalmente, del classico mercato dell'usato, parlo di LP nuovi.
In questi anni di musica liquida, digitale, di declino delle vendite dei CD e di progressiva scomparsa degli stessi negozi di dischi, fa piacere scoprire un ritorno tanto inaspettato...
Guardando i numeri a tre cifre, verrebbe quasi da parlare di boom: +220% in Italia nel 2008 rispetto al 2007, una crescita più limitata nel 2009 che comunque conferma il trend positivo, diffuso peraltro anche in altri paesi.

LP giradischi

Ma davvero i gli LP stanno tornando di moda?
Davvero rivedremo i giradischi nelle nostre case?
Sì e... no.
Sì, per gli appassionati vecchi e nuovi, per alcuni audiofili, per un mercato di nicchia insomma.
No, per tutti gli altri.
Per capire che si tratta di un settore di nicchia, basta guardare i numeri assoluti: per i dischi in vinile più venduti a livello italiano, si parla di qualche centinaio di copie l'anno.
Numeri di una nicchia, appunto.

Ma cos'ha di così speciale, questo LP?
Sicuramente è bello come oggetto, più bello di un compact disc, più affascinante... è grande, ha una dimensione molto fisica, colorata, visiva, lontanissima dall'immaterialità digitale... forse rappresenta meglio del compact e certo meglio di una sequenza di files l'opera creativa, l'opera d'arte...
E poi ci sono aspetti più strettamente audio.
Sul vinile, il suono viene registrato incidendovi dei microsolchi: durante la riproduzione, ruotando, il disco viene letto da una puntina, che tramite un trasduttore converte le irregolarità superficiali in segnali elettrici, i quali diventeranno poi, magicamente, musica.
Inoltre, per compensare una carenza di basse frequenze dovuta alle specifiche tecniche di registrazione, in fase di preamplificazione è applicata la famosa equalizzazione RIAA (che, in pratica, aumenta i toni bassi e attenua gli alti), la quale contribuisce alla particolare resa sonora dell'LP.
Il suono del disco in vinile è più caldo, più morbido, forse più emozionante, rispetto al freddo e pulitissimo digitale... ma la qualità della riproduzione analogica è davvero superiore?
Fra gli appassionati, i pareri sono discordi: quel che è certo, è che per raggiungere con l'analogico la fedeltà e la definizione sonora di un buon impianto Hi-Fi basato su compact disc, si deve spendere molto di più. A certi livelli, poi, diventa forse una questione di gusti personali...
Su impianti più economici, invece, c'è poco da fare: in cambio di un suono più caldo, con l'LP bisogna accettare un pò di rumore e un dettaglio sonoro inferiore, rispetto alla controparte digitale.
Ma in fondo si tratta di un fruscio musicale...