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Digitalizzare dischi in vinile e musicassette

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Una problematica che negli ultimi anni alcuni appassionati si trovano ad affrontare, è la conversione in formato digitale (tipicamente in MP3) della loro collezione di dischi in vinile o musicassette. Le motivazioni per questo tipo di lavoro possono essere diverse:

  • maggior comodità di utilizzo di una collezione digitale
  • problematiche di deterioramento del supporto originale, o dell'impianto di riproduzione stesso
  • necessità di archiviare in formato digitale la propria collezione per utilizzarla su dispositivi portatili (es. lettori MP3, autoradio ecc...)

LP giradischi

Da appassionati di Hi-Fi, e in provocatoria contraddizione con questo stesso tutorial, ci permettiamo di evidenziare anche i limiti della digitalizzazione:

  • i dischi in vinile, ascoltati su un'impianto Hi-Fi di buon livello, garantiscono una qualità audio eccellente, generalmente considerata superiore a quella dei formati digitali (e certamente nettamente superiore rispetto ai formati compressi quali MP3)
  • in digitale, si perde gran parte del calore, del colore e della morbidezza tipici della riproduzione analogica e dei dischi in vinile/giradischi in particolare
  • una collezione di dischi è costituita, oltre che dal contenuto audio, da packaging, copertine, disco come oggetto fisico in sè; aspetti questi che vanno sostanzialmente persi in un anonimo insieme di files

Detto ciò, vediamo come effettuare questo tipo di lavoro.

Premettiamo che, in base alle specifiche caratteristiche tecniche sia dell'impianto sorgente che dell'hardware del computer, ci sono varie modalità di collegamento - alcune decisamente preferibili - per effettuare l'operazione. Affronteremo dunque prima la questione dei collegamenti, e solo dopo gli aspetti relativi alle impostazioni software e al programma per la digitalizzazione.
Le prime due soluzioni che descriveremo presuppongono che il giradischi o il registratore siano:

  • o collegati all'amplificatore dell'impianto stereo
  • o facenti parte di un impianto stereo compatto, normalmente dotato di amplificatore integrato
  • o dotati essi stessi di amplificatore integrato (soluzione questa, riscontrabile soprattutto nei modelli di giradischi e registratori anni 70 e inizio anni 80)

Collegare le uscite di linea dell'impianto stereo all'ingresso di linea della scheda/interfaccia audio

Il metodo più semplice e corretto sul piano teorico, consiste nel collegare le uscite di linea (line out) dell'amplificatore dell'impianto stereo all'ingresso a livello di linea (line in) della scheda o interfaccia audio del computer.
Le uscite di linea dell'amplificatore possono presentare varie denominazioni (in base al modello e al produttore): LINE OUT, RECORDER OUT, TAPE OUT, AUX OUT. Si tratta in genere di connettori RCA mono (in un amplificatore stereo, ovviamente, uno per il canale sinistro e uno per il canale destro).
Gli ingressi di linea delle classiche schede audio integrate dei computer (in genere di colore blu, ma non sempre; consultate il manuale del computer o della scheda audio per le informazioni in questo senso), sono tipicamente dotati di connettori jack stereo da 1/8 di pollice (3.5 mm, detti anche mini-jack).
In questo caso, avrete dunque bisogno di un cavo con due connettori RCA (maschi) da un lato, e un mini-jack stereo (maschio) dall'altro.
Nel caso utilizziate una scheda audio semi-professionale o professionale, sarà probabilmente dotata di ingressi di linea con connettori diversi dal mini-jack (ad esempio RCA o jack da 1/4 di pollici): ovviamente, utilizzerete un cavo adeguato in questo senso (ad esempio: 2 RCA (maschi) sia da un lato che dall'altro; 2 RCA da un lato e un jack stereo da 1/4 di pollice dall'altro...).

Livelli ed impedenza

Il livello di un'uscita di linea è fisso (non varia cioè in base al controllo di volume dell'amplificatore stesso): -10 dBV (0.316 volt); potete regolare il livello di ingresso del computer tramite il mixer di Windows o (nel caso di schede e interfacce audio semi-professionali o professionali) tramite il software specifico della scheda, ma in linea di massima non dovrebbe presentarsi alcuna difficoltà in questo senso.
Le uscite di linea hanno un'impedenza bassa (in genere da 100 ohm a 1000 ohm), mentre gli ingressi di linea hanno impedenza alta (fra 10 kohm e 1 Mohm): in questo caso ciò non costituisce un problema, ed il collegamento line out->line in è corretto.

Impianti dotati di uscite con connettori DIN

Alcuni impianti stereo (o giradischi con amplificatore integrato) anni 70 o inizio anni 80 dispongono di uscite con connettori DIN a 5 poli; in tal caso potete cercare in commercio un cavo dotato su un lato di tali connettori o, in alternativa, autocostruirvelo consultando uno dei tanti schemi facilmente reperibili in rete.

Collegare l'uscita cuffie dell'amplificatore all'ingresso di linea della scheda/interfaccia audio

Su molti modelli di impianti stereo compatti o economici, sono assenti le uscite di linea. In mancanza di queste, una soluzione alternativa, seppur qualitativamente peggiore della precedente, può essere quella di utilizzare l'uscita delle cuffie. Collegherete dunque l'uscita stereo delle cuffie (phones) all'ingresso al livello di linea (line in) della scheda audio.
Le cuffie, sugli impianti consumer, utilizzano tipicamente un mini-jack stereo; in questo caso va quindi usato un cavo dotato di jack stereo (maschio) da 1/8 di pollice sia da un lato che dall'altro.
Come prima, se utilizzate una scheda audio semi-professionale o professionale, gli ingressi di linea saranno probabilmente RCA o jack (mono o stereo) da 1/4 di poliice, e userete un cavo con connettori adeguati agli stessi.

Livelli ed impedenza

A differenza della situazione precedente, il livello di uscita delle cuffie varia al variare del volume dell'amplificatore stesso; dovrete quindi impostare correttamente:

  • il livello di uscita delle cuffie, agendo sul volume dell'impianto stereo (dell'amplificatore)
  • il livello di ingresso del computer tramite il mixer di Windows o (nel caso di schede e interfacce audio semi-professionali o professionali) tramite il software specifico della scheda

Monitorando il livello del segnale tramite il software audio che utilizzate per registrare (ad es. Audacity) o tramite gli indicatori presenti sul pannello di controllo della scheda audio (tali indicatori sono invece assenti sul mixer di Windows), l'obbiettivo deve essere quello di ottenere un livello elevato, senza mai sforare gli 0 dB (oltre i quali si ha distorsione digitale).
Un metodo può essere quello di impostare il livello di ingresso del computer al massimo, e variare il volume dell'amplificatore fino a raggiungere il risultato desiderato (partendo da un volume molto basso, e alzandolo progressivamente - con attenzione - fino a raggiungere il livello ottimale); può essere utile far suonare dei brani che hanno un livello sonoro piuttosto elevato per impostare le regolazioni, al fine di evitare qualsiasi rischio di distorsione.
Una volta trovate le regolazioni ottimali, segnatevele su un foglio per poter poi utilizzare sempre gli stessi settaggi in seguito.

Le uscite delle cuffie hanno un'impedenza bassa, mentre gli ingressi di linea hanno impedenza alta (fra 10 kohm e 1 Mohm): non si dovrebbero presentare problemi in questo senso.

Collegare un giradischi direttamente al computer

Nel caso il vostro giradischi non sia collegato ad un amplificatore, non faccia parte di un sistema compatto amplificato e non sia nemmeno dotato di amplificatore integrato, potete collegarlo direttamente al computer utilizzando specifiche soluzioni hardware aggiuntive.
Si tratta in teoria di una necessità abbastanza rara, in quanto si suppone che chiunque disponga di un giradischi, disporrà in genere anche di un sistema di amplificazione necessario per utilizzarlo (e quindi per collegarlo al computer tramite una delle due soluzioni descritte in precedenza).
L'hardware che potete facilmente trovare in commercio, specificatamente pensato per questo uso, consiste generalmente in un'interfaccia audio esterna dotata di ingresso phono (ovvero ingresso per giradischi, quindi con preamplificazione RIAA) e uscita USB: questa soluzione permette quindi di collegare direttamente il giradischi all'interfaccia, che si occuperà della digitalizzazione del segnale per poi farlo arrivare al computer attraverso la connessione USB.
Consultate comunque il manuale della scheda per maggiori informazioni circa il suo utilizzo.

In alternativa, vi sono inoltre in commercio numerosi giradischi (si tratta in genere di modelli di fascia consumer) dotati di convertitore AD integrato e uscita digitale USB per il collegamento diretto al computer.

Il software per la registrazione

Una volta scelto il metodo adatto per il collegamento della sorgente analogica, dovrete utilizzare un software per la registrazione dell'audio su computer. In questo caso, sono disponibili sia soluzioni gratuite (tipicamente Audacity) che commerciali (Adobe Audition, Steinberg WaveLab, Sony Sound Forge ecc...).

Registrare con Audacity

Audacity è un software di registrazione e editing audio gratuito e open source, particolarmente adatto per questo tipo di lavori. Nel caso non abbiate mai utilizzato questo programma, consigliamo decisamente la lettura dei due tutorial al riguardo (un tutorial Audacity di base e un tutorial Audacity avanzato), poiché in questo contesto daremo per scontato una conoscenza di base delle funzionalità del software. I passi da compiere, una volta effettuati i collegamenti ed avviato il programma, sono questi:

  • selezionare l'ingresso di linea
  • controllare ed eventualmente regolare i livelli basandosi sugli indicatori in alto a destra
  • impostare frequenza di campionamento e risoluzione in bit ad almeno 44.1 kHz e 16 bit (in pratica la qualità CD); per una qualità audio superiore, possiamo scegliere 96 kHz e 24/32 bit, che dovremo eventualmente riportare a 44.1 kHz e 16 bit per la successiva scrittura dell'audio su CD-R (in questo caso Audacity dispone di algoritmi di dithering per la riduzione della risoluzione in bit)
  • dallo stesso pannello, selezioniamo un input stereo per la traccia che andremo a creare (chiaramente sceglieremo un input mono nel caso, piuttosto raro, si stiano digitalizzando tracce mono)
  • avviamo la registrazione (consigliamo di registrare un brano alla volta, sia per comodità, sia per evitare di avere un'unica traccia audio molto lunga)

Audacity

Una volta registrata la traccia possiamo decidere, se lo riteniamo necessario, di effettuare alcune piccole operazioni di editing audio al fine di migliorare la qualità dello stesso; ad esempio, potete utilizzare gli strumenti di Audacity per eliminare l'eventuale rumore di fondo o fruscio presente all'inizio e alla fine della traccia (applicando delle dissolvenze in apertura e chiusura). Sconsigliamo in generale l'utilizzo dello strumento per la rimozione del rumore su materiale musicale (può invece essere applicato con buoni risultati su tracce di audio parlato).
Utilizzando software professionali di editing audio (quale ad esempio il già citato Adobe Audition, probabilmente il miglior programma in assoluto in questo senso) è possibile intervenire in maniera più profonda sul materiale per migliorarne la qualità od eliminare specifiche problematiche: si tratta in questo caso di lavori che presuppongono una certa esperienza, e che affronteremo eventualmente in un tutorial dedicato.

Infine, possiamo adesso decidere se:

  • salvare la nostra traccia audio in un formato non compresso (quale WAV; nel caso abbiamo intenzione di masterizzare i brani su CD audio, ricordiamo che, se abbiamo lavorato a risoluzioni superiori a 44.1 kHz e 16 bit, dovremo comunque riportare la traccia a tali valori prima di poterla scrivere su compact disc)
  • esportare la nostra traccia in formato compresso MP3; consigliamo, se si tratta di materiale musicale, di scegliere un bitrate di almeno 192 kb/s

Nel caso abbiamo scelto di convertire la nostra collezione di dischi in formato MP3, è consigliabile utilizzare i cosiddetti meta tag per inserire nell'MP3 stesso i dati relativi al titolo del brano, all'album, all'artista, all'anno di pubblicazione ecc...
Possiamo farlo sia tramite Audacity, sia tramite programmi dedicati in questo senso (più completi) quale l'ottimo Mp3tag; naturalmente potete anche reperire in rete un'immagine della copertina dell'album, per inserirla nel file MP3, riducendo almeno un po' la distanza fra il disco fisico originale e la più fredda versione digitale appena creata.