Indice |
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Le casse acustiche |
Caratteristiche tecniche |
Gli altoparlanti |
Il crossover |
Il mobile |
Cavi, collegamenti e posizionamento |
Scendiamo adesso maggiormente nei dettagli riguardo uno dei componenti fondamentali di un diffusore, ovvero gli altoparlanti.
Precisando che ci riferiamo esclusivamente agli altoparlanti di tipo dinamico (che sono la grandissima maggioranza di quelli in commercio), per cominciare, proviamo brevemente a descrivere come è fatto e come funziona un altoparlante.
La struttura dell'altoparlante
Le parti fondamentali che costitiscono un altoparlante sono - semplificando - cinque:
- membrana: realizzata in cartone o in materiali sintetici, può essere a forma di cono o, per i tweeter, a forma di cupola. E' la parte dell'altoparlante le cui vibrazioni provocano quegli spostamenti delle molecole dell'aria che costituiscono l'onda sonora. La membrana, in base alla gamma di frequenze che deve essere in grado di riprodurre, deve presentare caratteristiche specifiche in termini di grandezza, peso e rigidità
- sospensione: si tratta di un anello, in genere di materiale plastico molto elastico, che ferma la membrana ad una struttura di sostegno detta cestello
- cestello: la struttura di sostegno (in genere in metallo) fondamentale per tutto l'insieme
- bobina: la bobina, alla quale arriva il segnale elettrico proveniente dall'amplificatore, è fissata alla membrana, la quale seguirà i movimenti imposti dalla bobina stessa
- magnete: questa calamita (che crea un campo magnetico nel quale è immersa la bobina) è fissata al cestello
Come funziona un altoparlante
Quando il segnale di corrente alternata prodotto dall'amplificatore raggiunge la bobina, fa sì che quest'ultima emetta un campo magnetico il quale, interagendo con quello della calamita ancorata al cestello, provoca il movimento in avanti o indietro della bobina stessa. Applicando un segnale che cambia polarità un certo numero di volte al secondo, si ottengono quindi i relativi movimenti della bobina rispetto al magnete.
Poiché la bobina è fissata alla membrana, quest'ultima ne seguirà (o almeno dovrebbe cercare di seguirne fedelmente) i movimenti, traducendoli in spostamenti d'aria ovvero in onde sonore.
Tipi di altoparlanti
Come si può evincere da quanto detto fino ad adesso, la risposta in frequenza rappresenta uno degli aspetti più critici di un altoparlante. Si può facilmente intuire come un altoparlante adatto a riprodurre la gamma bassa, debba presentare caratteristiche diverse da uno pensato per quella alta.
L'orecchio umano (pur con differenze legate al singolo soggetto e all'età dello stesso) è in grado di percepire suoni con frequenze fra i 20 Hz e i 20 kHz (ovvero 20000 Hz); per riprodurre una gamma così vasta di frequenze, la soluzione migliore è quella di usare altoparlanti specializzati per bande più ristrette.
In base a questo, si possono dunque individuare tre principali tipi di altoparlanti:
- woofer: i woofer sono deputati alla riproduzione della gamma bassa e medio bassa. Devono quindi compiere movimenti relativamente lenti ma più ampi, perché questi siano correttamente tradotti in suoni nell'aria. Il cono di questi altoparlanti deve essere piuttosto grande, e in un materiale adatto alle escursioni richieste
- mid-range: si tratta di altoparlanti progettati per la riproduzione della gamma media. Sono utilizzati nelle casse a tre vie
- tweeter: questi altoparlanti devono riprodurre la gamma alta, ovvero le frequenze più elevate. Devono quindi poter compiere movimenti rapidissimi (migliaia di volte in un secondo) e precisi. La forma della membrana può essere a cono o a cupola (in genere ritenuta migliore), costituita da un materiale leggero e rigido
Oltre a questi, si possono citare anche:
- subwoofer: è un altoparlante progettato per la riproduzione delle frequenze bassissime (grossomodo sotto i 120 Hz). In genere si presenta in un mobile dedicato, con amplificatore integrato; è particolarmente utilizzato negli impianti per l'home cinema
- full-range: gli altoparlanti a banda larga si propongono il non facile compito di riprodurre l'intera gamma di frequenze udibili (o almeno una parte importante della stessa)
Proprio per le questioni tecniche che abbiamo discusso fino ad adesso, legate alle tecnologie costruttive e ai materiali utilizzati, dovrebbe apparire chiaro come l'obbiettivo di ottenere una riproduzione corretta di un'ampia gamma di frequenze utlizzando un solo altoparlante, sia quantomeno molto difficile da raggiungere.
Molte volte, almeno nei prodotti di fascia consumer, l'utilizzo di un solo altoparlante full-range è dettato da questioni di ingombri e di risparmio economico, piuttosto che da vantaggi sul piano dell'emissione audio ottenuta - la quale spesso rappresenta un compromesso.