Questa tecnica proviene effettivamente dalla scuola della "Tamla Motown", quando si cominciò a capire come l'EQ non fosse soltanto uno strumento tecnico, ma anche uno strumento creativo (la Tamla Motown è una celebre etichetta indipendente americana, divenuta famosa a partire dagli anni sessanta, NdT).
Personalmente non sono un grande fan di questo approccio, anche se è molto usato da diversi tecnici.
Il concetto principale alla base del "creare spazio nel mix", è che quando uno strumento non si sente bene, bisogna cercare di capire se c'è un gruppo di altri strumenti che, combinandosi insieme, tendono a coprire l'elemento in questione. Quindi si agisce con un equalizzazione "sottrativa" generale su questo gruppo di strumenti (trattandolo come un insieme unico, NdT) per "ritagliare un po' di spazio" per l'altro elemento che non si sente abbastanza.
Potete fare una cosa di questo genere creando nel mix un sotto-gruppo a cui inviare questi strumenti, ed equalizzando il sotto-gruppo stesso come un insieme unico; come alternativa (decisamente migliore, anche se più lunga), potete applicare la stessa equalizzazione sottrativa singolarmente ad ogni strumento del gruppo.
Personalmente sono piuttosto contrario a questo approccio, che considero filosoficamente "poco musicale" - una specie di rimedio pasticciato e frettoloso.
Forse funzionava bene ai tempi della Tamla Motown, quando si ascoltava la musica su radioline di scarsa qualità, e i tecnici dovevano usare tutti i trucchi possibili e immaginabili per far suonare i loro mix meglio degli altri, ma credo sia un po' meno valido oggi, nell'era digitale. Trovo che questa tecnica suoni artificiale, e probabilmente la sensazione è la stessa per chiunque l'ascolti su un impianto di qualità, oggi così diffusi.
Nonostante ciò, mi capita qualche volta di far uso di questa tecnica come ultima risorsa, se gli strumenti in un mix sembrano "cospirare" per coprire la voce solista, e serve un rimedio drastico.
Liberamente tradotto da Mix a pop song - 7f - Creating Mix Room per gentile concessione di AudioMelody
Commenti
soundcloud.com/.../...
Ad ogni modo la versione in PDF e questa sono frutto di due traduzioni diverse, e in alcuni punti ci sono delle differenze nel significato (sebbene in genere si tratti di sfumature).
In effetti anche per me è più un trattato, ma mooolto illuminante, la mia esperienza è stata esaltante seguendo questi suggerimenti, come dimostra il link che ho allegato al commento precedente, altri "tutorial" del tipo fai così, fai cosà mi han portato a risultati che trovo deludenti, poi ovviamente l'esperienza porta a maturare e capire tante cose non scritte negli anni, non mi sono accorto delle differenze, ora le cercherò con più attenzione, comunque è a mio avviso il miglior contributo per chi fa home recording e ha la pazienza di leggere e ragionarci sopra.