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Mixare una canzone pop - Equalizzazione: creare spazio nel mix

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Indice
Mixare una canzone pop
Prima di cominciare
Familiarizzare con il brano
Calibrate le orecchie con un mix di massima
Il missaggio vero e proprio
Usare un noise gate
Aggiungere le parti di pad
E' il momento di una pausa
Aggiunta delle parti principali e tecniche di equalizzazione
Equalizzazione: riduzione del rumore
Equalizzazione: riduzione delle armoniche
Equalizzazione: miglioramento del suono
Bong, Boff e brillantezza
Equalizzazione: posizionamento a distanza
Equalizzazione: creare spazio nel mix
Equalizzazione: livelli automatici nel mix
Equalizzazione e trattamento delle parti principali
Tracce condivise
Riepilogo: aggiungiamo le parti principali
Regolazioni accurate dei livelli del mix
La lucidatura finale
Registrare il mix su DAT o CD
Riepilogo

Questa tecnica proviene effettivamente dalla scuola della "Tamla Motown", quando si cominciò a capire come l'EQ non fosse soltanto uno strumento tecnico, ma anche uno strumento creativo (la Tamla Motown è una celebre etichetta indipendente americana, divenuta famosa a partire dagli anni sessanta, NdT).

Personalmente non sono un grande fan di questo approccio, anche se è molto usato da diversi tecnici.

Il concetto principale alla base del "creare spazio nel mix", è che quando uno strumento non si sente bene, bisogna cercare di capire se c'è un gruppo di altri strumenti che, combinandosi insieme, tendono a coprire l'elemento in questione. Quindi si agisce con un equalizzazione "sottrativa" generale su questo gruppo di strumenti (trattandolo come un insieme unico, NdT) per "ritagliare un po' di spazio" per l'altro elemento che non si sente abbastanza.

Potete fare una cosa di questo genere creando nel mix un sotto-gruppo a cui inviare questi strumenti, ed equalizzando il sotto-gruppo stesso come un insieme unico; come alternativa (decisamente migliore, anche se più lunga), potete applicare la stessa equalizzazione sottrativa singolarmente ad ogni strumento del gruppo.

Personalmente sono piuttosto contrario a questo approccio, che considero filosoficamente "poco musicale" - una specie di rimedio pasticciato e frettoloso.

Forse funzionava bene ai tempi della Tamla Motown, quando si ascoltava la musica su radioline di scarsa qualità, e i tecnici dovevano usare tutti i trucchi possibili e immaginabili per far suonare i loro mix meglio degli altri, ma credo sia un po' meno valido oggi, nell'era digitale. Trovo che questa tecnica suoni artificiale, e probabilmente la sensazione è la stessa per chiunque l'ascolti su un impianto di qualità, oggi così diffusi.

Nonostante ciò, mi capita qualche volta di far uso di questa tecnica come ultima risorsa, se gli strumenti in un mix sembrano "cospirare" per coprire la voce solista, e serve un rimedio drastico.

Liberamente tradotto da Mix a pop song - 7f - Creating Mix Room per gentile concessione di AudioMelody



Commenti 

 
#1 Federico Loi 01-11-2014 00:00
Ho questo articolo in pdf, letto e riletto, una bibbia, non dice cosa fare ma come fare e una volta assimilati questi insegnamenti, lavorando in una stanza non trattata e a bassi volumi son riuscito ad ottenere un risultato come questo:

soundcloud.com/.../...
 
 
#2 Andrea 01-11-2014 10:33
Io lo trovo uno dei migliori tutorial (sebbene sia più un breve "trattato") sull'argomento mai realizzati.

Ad ogni modo la versione in PDF e questa sono frutto di due traduzioni diverse, e in alcuni punti ci sono delle differenze nel significato (sebbene in genere si tratti di sfumature).
 
 
#3 Federico Loi 01-11-2014 13:49
- Io lo trovo uno dei migliori tutorial (sebbene sia più un breve "trattato") sull'argomento mai realizzati.-

In effetti anche per me è più un trattato, ma mooolto illuminante, la mia esperienza è stata esaltante seguendo questi suggerimenti, come dimostra il link che ho allegato al commento precedente, altri "tutorial" del tipo fai così, fai cosà mi han portato a risultati che trovo deludenti, poi ovviamente l'esperienza porta a maturare e capire tante cose non scritte negli anni, non mi sono accorto delle differenze, ora le cercherò con più attenzione, comunque è a mio avviso il miglior contributo per chi fa home recording e ha la pazienza di leggere e ragionarci sopra.