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Mixare una canzone pop - Riepilogo: aggiungiamo le parti principali

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Indice
Mixare una canzone pop
Prima di cominciare
Familiarizzare con il brano
Calibrate le orecchie con un mix di massima
Il missaggio vero e proprio
Usare un noise gate
Aggiungere le parti di pad
E' il momento di una pausa
Aggiunta delle parti principali e tecniche di equalizzazione
Equalizzazione: riduzione del rumore
Equalizzazione: riduzione delle armoniche
Equalizzazione: miglioramento del suono
Bong, Boff e brillantezza
Equalizzazione: posizionamento a distanza
Equalizzazione: creare spazio nel mix
Equalizzazione: livelli automatici nel mix
Equalizzazione e trattamento delle parti principali
Tracce condivise
Riepilogo: aggiungiamo le parti principali
Regolazioni accurate dei livelli del mix
La lucidatura finale
Registrare il mix su DAT o CD
Riepilogo

Un aspetto fondamentale quando si aggiungono le parti principali del brano, è evitare qualsiasi approccio che tenda a seguire ciecamente le tecniche che abbiamo discusso in precedenza. Dovreste sentirvi sicuri di aver davvero compreso il "significato" di ogni parte, e come queste interagiscano fra loro. Ciò vi aiuterà sia nelle decisioni riguardo al suono che in quelle riguardo al posizionamento stereo. Usate l'ascolto e i vostri orecchi, per lavorare, osservando le regolazioni sulla console solo quando vi sembra di aver commesso qualche errore o per memorizzarle in vista di una sessione futura. Ricordatevi, non ci sono regole, ciò che è davvero importante, in definitiva, è come suona il pezzo, non le procedure usate. E soprattutto ricordatevi che le tecniche che abbiamo discusso sono pensate come consigli e suggerimenti: sentitevi liberi di non essere d'accordo e fare il contrario, se vedete che funziona.

Potreste avere in mente approcci completamente diversi, sentitevi liberi di sperimentarli quanto volete. Ma ricordatevi che con il passare del tempo, i vostri orecchi si stancheranno, e sarete meno capaci di prendere decisioni importanti, quindi cercate di lavorare velocemente, senza passare troppo tempo su ogni singolo strumento - altrimenti arriverete al punto di essere troppo stanchi per continuare.

Inoltre, non abbiate paura di usare della compressione piuttosto decisa sulla parte principali se vi sembra davvero necessaria. Spesso mi meraviglia quanta compressione si possa usare su certi strumenti, senza che tuttavia si percepisca più di tanto all'ascolto del mix finale (a differenza della compressione finale applicata a tutto il mix, che è chiaramente percepibile). Ad ogni modo, assicuratevi che la compressione non sia costantemente attiva, altrimenti non la state usando al meglio. In una traccia, nei momenti in cui il volume è più basso, dovrebbe esserci pochissima o nessuna riduzione del livello (chiaramente è molto utile la presenza, sul compressore, di un meter che mostri la riduzione del gain applicata). Se si ha una riduzione del gain costante, sempre attiva, avete quasi certamente impostato una soglia troppo bassa - a meno che non stiate volutamente usando il compressore per ottenere più "punch", nel qual caso la cosa ci può stare. Altrimenti, un compressore con una soglia troppo bassa comincia ad assomigliare sempre più ad un controllo di volume, diventando una perdita di tempo.

Aggiungiamo le percussioni

Non è necessariamente detto che dobbiate aggiungere le percussioni dopo le parti principali, a volte ha senso farlo prima - quando avete batteria, basso e parti di pad al loro posto. Dipende dalla canzone. Personalmente tendo a lavorare sulle percussioni quando sono più avanti con il missaggio, così da potermi fare un'idea più chiara su come le parti di percussioni contribuiscono veramente al mix. Possono anche essere un'occasione per staccare un po' dopo aver lavorato su batteria e basso, che probabilmente hanno già messo alla prova i vostri orecchi.

I consigli sono simili a quelli dati per gli elementi principali; cercate di capire cosa ogni parte "dice", e ciò vi aiuterà nel posizionamento stereo. Alcuni elementi saranno pensati per essere quasi parte del kit di batteria (ad esempio cabasa, tamburelli e maracas, che lavorano spesso insieme all'hit-hat). Altri sono piuttosto indipendenti (come i timbales) e dovrebbero essere presenti solo per brevi momenti, altrimenti diventeranno noiosi.

In genere non siete obbligati ad usare tutte le percussioni registrate nel mix finale, anzi, spesso è meglio evitare di usarle tutte.

Il fatto è che quando si registrano le percussioni, si tende spesso a esagerare. Si registra un sacco di roba con l'idea "nel caso possa servire", pensando che "può sempre essere tolto dopo, in fase di missaggio". Può anche essere un approccio giusto, tenetelo presente, ma considerate di utilizzare le automazioni sui "mute" per far suonare le percussioni solo in certi punti della canzone, dove c'è bisogno di un po' di "colore".
Quando equalizzate le percussioni, ricordatevi che se volete un po' più di alti, un'attenuazione sui bassi e sui medi vi darà un suono sulle frequenze alte più morbido, rispetto ad alzarle direttamente con l'EQ. Non è detto che uno dei due modi sia necessariamente migliore dell'altro, semplicemente producono risultati diversi.

Ad esempio, elementi percussivi presenti durante tutta la canzone, come congas, cabasa, maraca e simili, generalmente rispondono all'equalizzazione sottrativa (abbassare bassi e medi, piuttosto che alzare direttamente gli alti) con un suono più morbido - altrimenti stancano l'orecchio. Ma strumenti percussivi che suonano solo per brevi momenti - come i timbales - possono beneficiare di un rinforzo diretto sugli alti. Inoltre, nel caso di qualcosa che rinforza il suono di un elemento importante della batteria - come un tamburello che suona insieme al rullante - questo elemento può trarre vantaggio dall'energia che si ottiene da un aumento diretto degli alti, che aiuta a differenziarlo dalla batteria stessa. In generale, per la maggior parte degli strumenti percussivi, non è raro dover attenuare un po' i bassi per far sì che questi strumenti riescano a "tagliare" il mix. Bonghi e congas - anche se registrati bene - di solito hanno bisogno di essere resi più "sottili", perché si sentano correttamente in un mix pop pieno di strumenti.

E una nostra "vecchia conoscenza", il riverbero corto, è di particolare importanza quando lavoriamo sulle percussioni. Per ottenere un effetto davvero spettacolare, siate generosi con l'uso del riverbero corto, cercando di far suonare le percussioni come se fossero "esterne" ai confini del resto del mix - così che suonino più "indietro", ma anche più "ampie e grandi", in modo da "circondare" il resto del mix, piuttosto che starci dentro (a meno che, naturalmente, non stiate cercando di ottenere un sound stile disco anni 70, dove si lasciavano le percussioni abbastanza asciutte). Se create questa "ampiezza" usando il riverbero corto, in genere è più efficace se si presenta solo in certi punti del pezzo (come uno stacco di percussioni) - se è continuamente presente, può essere stancante e distrarre l'ascolto.

Regolare i livelli delle varie percussioni è un lavoro complesso, che solitamente riesce meglio a basso volume, su monitor di piccole dimensioni; altrimenti c'è il rischio che qualche elemento (come un battito di mani, o un tamburello) siano troppo evidenti sul mix finale.

L'elemento principe - la voce solista

Ironicamente, dopo tutto l'impegno messo e il lavoro fatto fino ad adesso, arriviamo all'elemento musicale che, se gestito male, può rovinare tutto.
Tutto il tempo e i soldi spesi per il resto, sono semplicemente buttati via, se non riuscite a lavorare bene sulla voce.

Dunque, quali sono i vostri obbiettivi?

Innanzitutto, dovete assicurarvi che la linea di cantato si senta. Non intendo (soltanto) un sentire "fisico", ma anche emozionale. Questo è un aspetto decisivo per decidere come lavorerete sulla voce durante il missaggio.

In secondo luogo, avete bisogno che la voce si "sposi bene" con tutto ciò su cui avete lavorato fino ad adesso. Mi auguro che abbiate letto anche gli articoli precedenti, e vi ricordiate che abbiamo sempre lavorato controllando via via le parti mixate con tutto il resto - quindi dovreste aver già provato ad ascoltare la voce, almeno saltuariamente. In caso contrario, provando ad inserirla, potreste avere qualche sorpresa poco piacevole. Potrebbe suonare piuttosto diversa da tutto il resto, e richiedere un sacco di lavoro per integrarsi bene nel mix.

Ma la voce solista, non dovrebbe essere "pura"? Non dovreste lasciarla naturale evitando equalizzazione, compressione ed effetti, usando solo un minimo di riverbero ad hoc? Beh, cominciate provando così. Potrebbe funzionare. Se così fosse, bene... potete saltare il resto di questa sezione!

Molto probabilmente però, non sarà così. Se fino ad adesso avete lavorato bene, tutto dovrebbe suonare davvero spettacolare e pulito, e la voce probabilmente non sembrerà così fantastica come il resto.

Ci sono - non ci sarebbe bisogno di dirlo - così tanti modi di lavorare con la voce principale che potremmo scrivere un libro intero sull'argomento. Ma ecco alcuni consigli:

  • valutate l'ipotesi di utilizzare un riverbero diverso per la voce, qualcosa che non avete utilizzato su nessun altra traccia. Normalmente, il riverbero sulla voce ha bisogno di una minore quantità di "damping" (attenuazione, regola il tempo di riverbero o decadimento alle alte frequenze, NdT), rispetto ad un riverbero generico - se è possibile, provate ad eliminare un po' di basse frequenze dalla mandata o dal ritorno del riverbero. Sia la voce che l'effetto di riverbero si dovrebbero sentire chiaramente sopra tutto il resto del mix, senza per questo essere ad un volume troppo elevato. Un bel po' di pre-delay (delay pre-riverbero, NdT) è spesso molto efficace con il riverbero della voce, facendo sembrare il suono del riverbero come fosse riflesso dal fondo di un auditorium, da una montagna o da un canyon. Fate attenzione a non esagerare con il riverbero, altrimenti c'è il rischio di ottenere un suono "datato", o semplicemente stancante all'ascolto
  • potreste dover "snellire" un po' la voce, e aggiungervi un po' di frequenze molto alte per renderla più "lucida", e a causa di questa equalizzazione potreste dover aggiungere un de-esser. Oppure, potreste prendere in considerazione l'uso di un Aural Exciter (effetto che genera nuove armoniche alte, NdT) per aumentare le alte senza aumentare anche le sibilanti, o far passare la voce attraverso un encoder Dolby che la renderà più chiara. "Spegnere i Dolby" sul playback era una tecnica molto usata sia per la voce che per i cori, ai tempi dell'analogico
  • se la voce ha bisogno della compressione, aspettatevi di dover passare un po' di tempo a lavorarci. La compressione sulla voce solista è molto evidente, e ci può voler parecchio tempo per trovare le regolazioni corrette. La voce deve essere "presente" per tutta la durata della canzone, senza che sembri schiacciata o limitata - dovrebbe (normalmente) suonare aperta e ampia, libera di spaziare. Una voce esageratamente compressa suona claustrofobica! (anche se in certi casi può essere l'effetto voluto). Altre volte, vi capiterà di dover cercare di "aprire" un cantato mal registrato e troppo compresso, per ridargli un po' di vita. Se pensate che usare bene un compressore sia difficile, allora provate a usare un expander per correggere una voce troppo compressa! Credetemi, dopo questa esperienza starete molto attenti a non comprimere troppo la voce in fase di registrazione!
  • io uso spesso un chorus sulla voce solista. Cosa? Si può fare? Beh, sì, si può.
    Non sto dicendo di sciupare la voce o farla sembrare raddoppiata, sto parlando di una quantità davvero minima di chorus molto lento, a un livello molto basso. Un livello così basso da avere un effetto chorus quasi impercettibile. Il risultato è che le alte frequenze suoneranno più piene, così da ottenere una voce più "importante" e potente, una sensazione che è difficile da descrivere. Dovete provare per capire cosa intendo. Appena un minimo di chorus, con settaggi molto leggeri - quasi come se non ci fosse
  • a volte, equalizzando la voce con un EQ vecchio stile tipo un Pultec o qualche altro equalizzatore valvolare, potete riuscire a modificare il suono, senza far sembrare che sia stato deliberatamente equalizzato. Ho avuto personalmente esperienza di un mix "salvato" da un Pultec, un mix che sembrava senza soluzione, perché non c'era nessun modo di far stare la voce insieme alle altre parti; due minuti con un Pultec, e la voce era perfetta. Non funziona sempre però
  • in generale, usate soltanto gli effetti e i processori migliori sulla voce. Nel caso li abbiate già utilizzati su altre tracce, valutate di toglierli e sostituirli con qualche effetto di riserva, più economico, per usare i migliori solo sulla voce
  • usare un delay con un bel po' di feedback (sicronizzato con la ritmica, o magari in terzine) può essere molto efficace sulla voce. Spesso funziona bene sempre presente, altre volte è meglio usarlo saltuariamente per sottolineare parole specifiche alla fine di un particolare verso. Fate attenzione però, o rischierà di suonare "banale"
  • fate un controllo finale sulla voce, per assicurarvi che non suoni troppo "effettata". L'udito umano è molto sensibile alle voci (probabilmente, ogni giorno ascoltiamo il parlato umano più di qualsiasi altro suono), e le parti vocali possono mettere facilmente in evidenza un trattamento errato o degli effetti usati male. Quando succede, sembra che la voce si ripieghi su sé stessa, in qualche modo suona "finta e digitale" (anche in un sistema analogico!)
  • i livelli della voce dovrebbero essere fatti ascoltando a volume molto basso - assicuratevi che le parole siano comprensibili a tutti i volumi

I cori

I cori dovrebbero suonare come un insieme ben controllato di armonie perfette. Di solito sui nastri delle registrazioni (prima di lavorarci in fase di missaggio, NdT) non troverete niente del genere. Dunque, come sistemarli?

Per cominciare, ammesso che abbiate le singole voci dei cori registrate su tracce separate, la prima cosa da fare è riuscire a fonderle insieme in modo da ottenere un effetto piacevole. C'è bisogno di un orecchio abbastanza "musicale" per riuscirci, quindi sperimentate un po', fino a ottenere come risultato un bel suono "corale". Ascoltare i cori da soli, senza nient'altro del mix, in genere (a differenza di altre parti strumentali) è il modo migliore per cominciare a lavorarci. Fate, con le voci dei cori, un piccolo mix stereo, con un riverbero applicato singolarmente ad ogni voce. Questo perché alcune armonie vocali possono richiedere più riverbero di altre. Potreste anche aggiungere un po' di riverbero corto o lungo per cercare di dare ad ogni voce uno spazio proprio, individuale, ma spesso non si tratta di una buona idea, poiché voi state cercando di unirle in un insieme compatto e armonioso, non farle suonare come un gruppo di singole voci separate. La spazialità che dovreste ottenere in stereo, si avvicina molto di più alla creazione di un piacevole "blocco" sonoro, piuttosto che a parti di armonia separate.

Normalmente, i livelli delle singole voci dei cori non sono omogenei. Quindi comprimeteli a morte! Sì, in un arrangiamento pop si può fare. Sentitevi liberi in questo senso. I cori, in genere, avranno un volume abbastanza basso nel mix, quindi la compressione non si noterà più di tanto, o addirittura migliorerà il suono! Dovete ottenere un blocco unico, solido, con pochissima o nessuna dinamica. Se c'è bisogno di un po' di dinamica, allora (a differenza di altri strumenti) è meglio comprimere a morte le varie voci singolarmente, così da poterle poi unire insieme correttamente, e usare le automazioni sui fader trattando i cori come un unico gruppo stereo.

Se i cori non suonano abbastanza "spessi", o semplicemente suonano un po' stonati (un problema comune), spesso è una buona idea provare ad applicarci un po' di chorus. Se avete un chorus stereo, provate a impostare il ritorno (o la mandata) dello stesso in modo che sia inverso: ad esempio, per le parti a sinistra un chorus sulla destra e viceversa. Così si ottiene una piacevole sterofonia sui cori, senza separare troppo le singole voci del coro stesso. Ascoltate il risultato anche in mono, per assicurarvi di non aver esagerato con il chorus (in genere non si vuole che suonino davvero "effettate"), e per controllare che anche in mono si mantenga un bel suono corale.

Per cercare di ingrossare un po' i cori, potreste provare ad usare qualcosa come un Aphex Aural Exciter, o farli passare attraverso un encoder Dolby, o semplicemente aumentare un po' le alte (sui 12 kHz), utilizzando eventualmente un de-esser nel caso sorgessero problemi con le sibilanti.

E infine, prendete in considerazione l'ipotesi di comprimere il mix stereo dei cori, trattandolo come un elemento unico. Sono completamente impazzito?! Affatto. Usare la compressione sul gruppo, ha un effetto diverso rispetto a comprimere le varie voci singolarmente, e spesso c'è bisogno di entrambe per ottenere quel "muro di suono" che rende spettacolari i cori di un pezzo pop.

Se state lavorando su computer, potrebbe esserci bisogno di fare un bounce del mix dei cori, per alleggerire l'uso della CPU.
Nel caso vi troviate a lavorare su dei cori già pre-mixati in stereo (in fase di registrazione, NdT), dovete sperare che siano stati trattati con le tecniche descritte sopra; in caso contrario provate a lavorare sulla traccia stereo con l'EQ, con un chorus stereo invertito (vedi sopra, NdT), con un exciter, con la compressione... per vedere se funziona. Quando si lavora su dei cori pre-mixati in stereo, spesso si deve utilizzare l'equalizzazione sulle frequenze medie, con una campana (Q, NdT) stretta al centro delle note dell'armonia, per "tirar fuori" o "sopprimere" le parti di armonia stessa che non sono state mixate correttamente.

Cosa? pensavate che una piccola cosa come i cori fosse facile da gestire?

Liberamente tradotto da Mix a pop song - 9 - Track Sharing per gentile concessione di AudioMelody



Commenti 

 
#1 Federico Loi 01-11-2014 00:00
Ho questo articolo in pdf, letto e riletto, una bibbia, non dice cosa fare ma come fare e una volta assimilati questi insegnamenti, lavorando in una stanza non trattata e a bassi volumi son riuscito ad ottenere un risultato come questo:

soundcloud.com/.../...
 
 
#2 Andrea 01-11-2014 10:33
Io lo trovo uno dei migliori tutorial (sebbene sia più un breve "trattato") sull'argomento mai realizzati.

Ad ogni modo la versione in PDF e questa sono frutto di due traduzioni diverse, e in alcuni punti ci sono delle differenze nel significato (sebbene in genere si tratti di sfumature).
 
 
#3 Federico Loi 01-11-2014 13:49
- Io lo trovo uno dei migliori tutorial (sebbene sia più un breve "trattato") sull'argomento mai realizzati.-

In effetti anche per me è più un trattato, ma mooolto illuminante, la mia esperienza è stata esaltante seguendo questi suggerimenti, come dimostra il link che ho allegato al commento precedente, altri "tutorial" del tipo fai così, fai cosà mi han portato a risultati che trovo deludenti, poi ovviamente l'esperienza porta a maturare e capire tante cose non scritte negli anni, non mi sono accorto delle differenze, ora le cercherò con più attenzione, comunque è a mio avviso il miglior contributo per chi fa home recording e ha la pazienza di leggere e ragionarci sopra.